Questo pezzo è stato scritto con Luca Dalmasso e pubblicato sul numero 54 di Internazionale Kids.
Un giorno un uomo, in maglione e cappellino, entra in una stazione della metropolitana a Washington, la capitale degli Stati Uniti. Sceglie un angolo, prende in mano il suo violino e per 45 minuti suona sei pezzi di Bach. È l’ora di punta, migliaia di persone gli passano accanto, solo in sei si fermano ad ascoltarlo per un momento. Quando finisce di suonare, nessuno se ne accorge. Eppure quella musica è tra le più alte espressioni artistiche che si possano ascoltare.
Nessuno dei passanti lo sa, ma quel violinista è Joshua Bell, uno dei più grandi musicisti al mondo. In quei 45 minuti esegue alcuni dei pezzi più complessi scritti per il violino, con uno strumento che vale 3,2 milioni di euro (guarda il video: intern.az/1IVh). Due giorni prima ha riempito il teatro di Boston e il biglietto per il suo spettacolo costava circa 100 dollari.
L’esecuzione di Joshua Bell in incognito è stato un esperimento del quotidiano Washington Post, che si chiedeva: “In un ambiente comune a un’ora qualsiasi siamo in grado di accorgerci della bellezza? Ci fermiamo a godercela? Sappiamo riconoscere qualcosa di bello, anche quando gli altri non ci dicono che lo è?”. La risposta a tutte queste domande sembra essere no. Allora quante cose incantevoli intorno a noi stiamo perdendo? E perché?
A dire la verità, una persona si è fermata ad ascoltare Bell con attenzione: un bambino di tre anni. Libero da pensieri non suoi, per lui l’esperienza era bella in sé e tutto il resto poteva aspettare.
Vi facciamo una proposta: apriamoci a incontrare la meraviglia e a coglierne gli echi nelle esperienze quotidiane, anche dove non ce l’aspettiamo. Noi, per ora, l’abbiamo trovata nella corsa di uno stambecco su un crinale roccioso, in una viola fiorita nella crepa di un muro, in una mano tesa verso qualcuno che ha bisogno, in un acrobata che regala sorrisi e magia in una piazza affollata. E voi?



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