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Le forme del legno

Le forme del legno

Questo pezzo è stato scritto con Luca Dalmasso e pubblicato sul numero 55 di Internazionale Kids.

Cosa lega un violoncello, dei detenuti, due boschi, un barcone, la crisi climatica e un’intera orchestra? I nodi di un ulivo millenario, le forme di un ceppo scolpito, il calore di un fuoco acceso sono alcuni tra gli infiniti fili che raccontano il legame intimo che gli alberi, in particolare il loro legno, hanno da sempre con la vita e le esperienze di bellezza dell’umanità.
È nel legno giusto che si nascondono i suoni perfetti: lo sapeva il liutaio Antonio Stradivari, che per le casse di risonanza degli strumenti che costruiva usava l’abete rosso della foresta di Paneveggio, in val di Fiemme. Dello stesso legno è il violoncello di Mario Brunello che a febbraio ha suonato tra e per i larici del bosco di Ronco, a Cortina d’Ampezzo: protestava contro il loro abbattimento per far posto a una pista da bob. La musica ha dato voce agli alberi, nostri alleati contro frane e valanghe, il cui legno è una sorta di serbatoio del carbonio sottratto all’atmosfera, mitigando così la crisi climatica.
Di legno era il barcone che un anno fa è stato distrutto dalla furia del mare vicino a Cutro, in Calabria, provocando 94 vittime, tra cui 34 bambini. Con il legno delle barche su cui hanno viaggiato migliaia di migranti sono fatti gli strumenti dell’Orchestra del mare, costruiti nel laboratorio di liuteria e falegnameria nel carcere di Opera, vicino a Milano. Nel 2009 il direttore d’orchestra Claudio Abbado per lavorare al Teatro alla Scala di Milano ha chiesto come compenso che in città fossero piantati 90mila alberi. Legno che fa nascere arte, arte che dà vita al legno. Da un pino è nato Pinocchio; da un larice l’idolo di Sigli, la più antica statua lignea del mondo), che ha 11500 anni; di cedro furono pensate le porte dell’antica città di Babilonia.
Dal legno nascono e crescono bellezza, accoglienza, giustizia e la consapevolezza di legami capaci di opporsi all’indifferenza. Riuscite a vedere altri fili che legano umanità, alberi e arte?

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sono Chiara

lavoro come maestra nella scuola primaria

benvenutə tra le oltreluci, luogo di pensieri e racconti di scuola

le oltreluci accendono l’immaginazione e l’amore per la scoperta, aprono spazi sconfinati di pensiero poetico e critico, intrecciano le arti ad ogni sapere, che si fa così creazione e trasformazione

le oltreluci sono quei bagliori di senso che possono guidare noi maestrɜ oltre le consuetudini, alla ricerca di pensieri e percorsi che espandono e ridisegnano ogni nostro già detto, già fatto, già pensato

le oltreluci sono scintille che abitano i diversi modi di sentire, pensare e conoscere: se riusciamo a vederle, allora possiamo accompagnare a brillare ogni unicità; sono piccoli segnali luminosi a ricordarci che siamo in ogni momento in cammino verso un miglioramento, di qualsiasi entità

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