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“Ho disegnato”: poesia, suoni, unicità emotive

Viene qui descritto un percorso vissuto in una seconda primaria, ma che può davvero essere accolto e sperimentato con persone di ogni età. Questa via ha avuto come obiettivo principale l’esplorazione delle emozioni attraverso la poesia e la musica.

La poesia scelta, con la sua semplicità e le sue immagini evocative, non chiedeva di essere “compresa” nel senso tradizionale del termine, ma piuttosto di essere “sentita” in profondità, lasciando che le parole prima e diversi stimoli musicali poi, facessero nascere emozioni personali. Il focus non è mai stato sulla comprensione analitica del testo, ma sull’esperienza emotiva che esso suscitava, invitando i bambini ad ascoltare e a vivere il messaggio della poesia attraverso il loro mondo interiore.

In questo percorso, il potere evocativo della poesia e della musica è stato un elemento centrale. La poesia, con le sue immagini, non solo ha sollecitato la riflessione, ma ha anche stimolato sensazioni visive, tattili e sonore che hanno arricchito il vissuto emotivo dei bambini. La musica, in particolare, ha aggiunto una dimensione ulteriore, con il suo potere di amplificare o trasformare l’emozione suscettibile della poesia. Ascoltare il testo nudo e poi accompagnato da musiche diverse ha permesso ai bambini di esplorare la variabilità delle proprie emozioni in relazione a stimoli sonori diversi, rendendo ancora più tangibile la connessione tra arte e percezione emotiva.

La successiva riscrittura, con l’intento di mantenere grosso modo la metrica della poesia, ha rappresentato un ulteriore passo per permettere ai bambini di esprimere le proprie emozioni in modo creativo, rispettando però la forma, il ritmo e la sonorità delle parole che il testo originario suggeriva.

Questo approccio ha offerto un’occasione per sviluppare la consapevolezza emotiva, invitando i bambini a riconoscere e a confrontarsi sia con le proprie emozioni, sia con quelle degli altri, attraverso un’attività collettiva che ha esplorato l’aspetto della diversità emotiva.

Tutto è iniziato con la lettura della poesia “Ho disegnato” di Vivian Lamarque:

Ho disegnato una piccola casa di cemento
poi ho aperto la porta
e ti ho messo dentro
quando scenderà la notte e sentirai bussare
non sarà il vento
saranno le stelle a cento a cento.

Commenti dopo il primo ascolto (testo nudo):

  • Sono curioso: come ha fatto a farlo entrare in un foglio?
  • Ho sentito tranquillità: c’erano le stelle e il venticello.
  • Ero sorpresa: ho sentito arrivare una scia d’oro e quando ho aperto la porta ho preso in mano, con sorpresa, una stella d’oro.
  • Mi sono rilassato e mi sono sentito un angelo di fuoco, che per me è una creatura tranquilla.
  • Mi sentivo dentro alla poesia, nel cielo stellato, tranquilla.
  • Mi sono rilassata, ho sentito un uomo che chiudeva la porta dolcemente e un canto di uccellini.
  • Ero tranquilla, tra le stelle.
  • Sentivo di dormire sulla luna con accanto delle pecore.
  • Quando ho sentito bussare, ho aperto la porta e ho visto la luna; ero tranquillo.

È stato poi proposto un secondo ascolto dello stesso testo poetico, tenendo in sottofondo il Canone di Pachelbel.

Commenti dopo il secondo ascolto (testo con sottofondo Canone di Pachelbel):

  • Tranquilla, sdraiata sull’erba a guardare le stelle. Ho visto ad un tratto tra le nuvole una scia d’oro.
  • Sorpresa. Quando ho preso la stella ho sentito che mi stavo trasformando in una foglia in cielo insieme alle stelle.
  • Tranquilla, perché ho immaginato che a bussare ci fosse una persona e invece era una gallina e poi mi sono addormentata.
  • Tranquilla, perché c’era una scia di stelle che mi hanno portato via con loro.
  • Mi sono sentita tra le nuvole, calma.
  • Ero sul tetto, calma, a guardare il cielo.
  • Ho immaginato un coniglio, siamo diventati amici e l’ho chiamato Stella.
  • Mi sono sentito Buddha che abbracciava e aiutava tutte le persone in difficoltà.
  • Ero sul tetto con alcuni amici, di nome Banana, Gallina, Papaya: ci siamo addormentati, poi le nuvole si sono trasformate in animali.
  • Ero sulla luna per mano a una pecora, tranquilla. Siamo scese insieme con una scala di nuvole, poi dalla finestra della casetta abbiamo visto un tramonto.

È stato infine proposto un terzo ascolto dello stesso testo poetico tenendo in sottofondo Carmina Burana di Carl Orff.

Commenti dopo il secondo ascolto (testo con sottofondo Carmina burana):

  • Mi sono sentita arrabbiata.
  • Ho sentito un rumore forte che ha fatto cadere le stelle e la luna; non so come mi sentivo, ma mi chiedevo perché succedeva.
  • Ero arrabbiata per quel rumore forte che faceva cadere le stelle.
  • Non mi piace, è troppo forte, non è tranquilla come quella di prima.
  • Mi è sembrata violenta.
  • A me è piaciuta, perché mi faceva sentire forte.
  • Mi sono sentita un po’ spaventava e mentre volavo sono scivolata giù.

È stato poi proposto un lavoro di riscrittura prima collettiva e poi in coppia, seguendo questo semplice schema:

Ho disegnato
poi ho  
e                        
quando  
non sarò  

Ecco il testo collettivo:

Ho disegnato un grande prato tutto colorato
Poi ho visto l’erba
E ti ho abbracciato forte
Quando sarà giorno e andrai in giardino
Non sarà un fiore
Saranno rose, lucciole, girasoli, cactus e api.

Ed ecco, infine, i testi a coppie:

Ho disegnato il mare blu e profondo
Poi ho fatto un tuffo
E ti ho chiamato lì
Quando mi hai sentito e non venivi
Non sarà colpa mia
Saranno pesci e granchi a fare blub blub.

Ho disegnato un mare con i pesci
Poi ho visto una medusa
E ti ho detto: “Attento!”
Quando ho trovato un delfino e l’ho accarezzato
Non sarà molto viscido
Saranno tutti gli animali del mare intero.

Ho disegnato un fiore con le nuvole
Poi ho annusato il profumo
E ti ho messo dentro
Quando ti ho messo dentro e ti ho piantato fuori
Non saranno le stelle
Saranno gli animali e le piante rosse.

Ho disegnato tanti bellissimi fuochi d’artificio
Poi ho visto tante luci
E ti ho reso felice
Quanto ti ho pensato nella mia testa
Non sarà un sogno
Saranno le belle luci dei fuochi d’artificio.

Ho disegnato un gatto e una rana
Poi ho avuto un cane
E ti ho abbracciato forte
Quando un cammello va nel deserto da solo
Non sarà tanto intelligente
Saranno gli altri animali ad aiutarlo.

Ho disegnato un mare azzurro e blu
Poi ho cantato una canzone
E ti ho pensato tanto
Quando ho visto una medusa e l’ho toccata
Non sarà così velenosa
Saranno giorni felici sdraiati davanti al mare.

Ho disegnato un buon gelato al puffo
Poi ho aggiunto la crema
E ti ho abbracciato forte
Quando ho trovato una lumaca per strada
Non sarà azzurro lucente
Saranno ti ho parlato delle lumache colorate.

Questa via metta in luce il potere trasformativo della poesia e della musica, non solo come forme artistiche, ma come strumenti per esplorare e vivere in profondità le emozioni. I bambini, attraverso il coinvolgimento sensoriale e il gioco con le parole, hanno avuto l’opportunità di connettersi con il loro mondo interiore e di esprimere liberamente ciò che provavano, senza paura di dover essere “giusti” o “corretti”. La riscrittura della poesia, pur mantenendo il suo scheletro strutturale, ha permesso di dar vita a una molteplicità di immagini e situazioni, grazie alla creatività e la sensibilità di ciascuno, arricchita dall’influenza della musica come ulteriore elemento evocativo.

L’esperienza dice di come la poesia, con la sua capacità di sollecitare emozioni e pensieri, e la musica, con il suo potere di amplificare e trasformare il vissuto, possano essere strumenti efficaci per la crescita emotiva e l’espressione personale. Attraverso la condivisione e il lavoro collettivo, i bambini non solo hanno avuto modo di esplorare la propria emotività, ma anche di confrontarsi con le emozioni degli altri, provando a delineare un ambiente dotato di empatia e rispetto per la diversità.

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2 risposte a ““Ho disegnato”: poesia, suoni, unicità emotive”

  1. Avatar Lettere, barattoli e disobbedienza – oltreluci

    […] della grammatica, del corsivo e dello studio mnemonico. Di recente mi è capitato di spiegare un mio percorso vissuto a scuola da una persona che intravedeva un intento di intrattenimento e non di educazione […]

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  2. Avatar Mrs Green – oltreluci

    […] Esperienze giocose di questo tipo sono state di accompagnamento all’apprendimento della corretta grafia di alcune parole, insieme ad altre esperienze di natura creativa, come quella descritta in questa altra via. […]

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sono Chiara

lavoro come maestra nella scuola primaria

benvenutə tra le oltreluci, luogo di pensieri e racconti di scuola

le oltreluci accendono l’immaginazione e l’amore per la scoperta, aprono spazi sconfinati di pensiero poetico e critico, intrecciano le arti ad ogni sapere, che si fa così creazione e trasformazione

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